È un piacere nascondersi, ma è una catastrofe non esser trovati.

Donald W. Winnicott

Epicuro, nella lettera a Meneceo – più conosciuta come lettera sulla felicità – gli raccomanda di vivere nascosto, al riparo, per quanto possibile, da commerci umani che fossero privi di valore. E io, ho dato talmente ascolto a questa indicazione da volermela tatuare.

Non sono mai stata invisibile e non sono mai stata sola, anche in quei momenti critici dell’esistenza in cui ci si sente comunque soli e smarriti: i momenti peggiori della mia malattia, i lutti improvvisi, le puntuali e feroci battaglie del quotidiano. Avevo comunque la consapevolezza interiore, profonda, di una rete forte intorno a me, di amici, di famiglia, anche quando la sofferenza mi impediva momentaneamente di vederla. E superati questi momenti, tutto il resto del mio tempo scorreva (e scorre) punteggiato da un intreccio fitto di relazioni, di rapporti, di voci, di presenza; perciò il tatuaggio, per la necessità di ricordarmi di mettermi ogni tanto al riparo nell’ombra. E nel silenzio.

Per Sebastiano, il fragile e bellissimo personaggio di Tutta la vita dietro un dito, invece, il motto epicureo non è un invito ma una condanna. Sebastiano non si sente solo o invisibile: è solo, è invisibile. Giovanissimo ‘figlio unico di madre vedova’ che ha da poco lasciato per tentare di allentare un legame fatto di silenzi e non detti che saturano persino l’aria.

Ma anche libero da questo legame e lontano dalla provincia dalla quale proviene la solitudine, i silenzi e l’invisibilità restano. Sebastiano è lo sfigato, il tristo, quello che parla con le fotocopiatrici della copisteria per cui lavora, quello che spende le sue domeniche in visite ad anziani sconosciuti e immemori in una casa di riposo; è quello che chiede permessi per andare ai funerali di sconosciuti e che la sera apre al sonno desiderando sempre la stessa ex compagna di liceo.

Ma la vita non può essere questo. Non può essere solo non detto e non vissuto. Non può essere un’ombra che ci nasconde perennemente. E quindi è necessario trovare un modo per farsi trovare dalla vita. Per farsi vedere dagli altri, quegli altri che via via si manifesteranno attraverso le pagine, altri nei quali mi è stato impossibile non identificarmi.

Con parole misurate e leggere, con l’umorismo delicato e piovoso che io tanto apprezzo, Carmen Verde e Alex Oriani, raccontano la storia di una trasformazione, di una crescita. Di un mantello da supereroe dell’invisibile che cede il posto alle ali.

In treno, mentre finivo, m’è partita una lacrima.

Carmen Verde, Alex Oriani, Tutta la vita dietro un dito, Salani

https://www.salani.it/libri/tutta-la-vita-dietro-un-dito-9788893819282