È meticolosa e raffinata la natura. Tutto è esattamente predeterminato, pensato in ogni elegante dettaglio, sia esso una minuscola opera di ingegneria animale oppure un’immensa architettura dello spazio, delle rocce.
Talvolta, talvolta, mi illudo che questa possa essere la grazia, quella luce calda, che vorrei mi proteggesse.
Più spesso, riconosco questo pensiero come illusione.
Eppure davanti a tanta sovrumana intelligenza, il dubbio rimane. E la meraviglia anche. Il bruco sa qual è il suo posto. Sa esattamente quale sarà il ramo o lo stelo o la foglia a cui dovrà legarsi ben stretto.
Avrà la pazienza di attendere mentre imbozzola e, chissà se si pensa nel futuro, intanto.
Mentre sogna e pensa e investe le sue energie per ciò che sarà, piano, si trasforma in pupa; i colori delle ali che avrà si intravvedono e tutto è teso al dispiegamento.
Poi, un mattino, perché è importante che sia giorno, ciò che era bruco, fende la cuticola del bozzolo ed esce.
Lentamente.
È fondamentale, esiziale quasi, adesso, che le ali ancora umide e ripiegate vengano irrorate di linfa e vengano distese lentamente ad asciugare alla luce; minuti di differenza in questo processo e le ali possono asciugare troppo velocemente e indurirsi deformate, impedendo per sempre il volo e la vita.
Un piccolo ‘crac’ nell’ala.
Questo è il rumore della fragilità.
Talvolta, talvolta, mi illudo che questa possa essere la grazia, quella luce calda, che vorrei mi proteggesse.
Più spesso, riconosco questo pensiero come illusione.
Eppure davanti a tanta sovrumana intelligenza, il dubbio rimane. E la meraviglia anche. Il bruco sa qual è il suo posto. Sa esattamente quale sarà il ramo o lo stelo o la foglia a cui dovrà legarsi ben stretto.
Avrà la pazienza di attendere mentre imbozzola e, chissà se si pensa nel futuro, intanto.
Mentre sogna e pensa e investe le sue energie per ciò che sarà, piano, si trasforma in pupa; i colori delle ali che avrà si intravvedono e tutto è teso al dispiegamento.
Poi, un mattino, perché è importante che sia giorno, ciò che era bruco, fende la cuticola del bozzolo ed esce.
Lentamente.
È fondamentale, esiziale quasi, adesso, che le ali ancora umide e ripiegate vengano irrorate di linfa e vengano distese lentamente ad asciugare alla luce; minuti di differenza in questo processo e le ali possono asciugare troppo velocemente e indurirsi deformate, impedendo per sempre il volo e la vita.
Un piccolo ‘crac’ nell’ala.
Questo è il rumore della fragilità.
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