5 luglio 1899

È al mattino, Mordechai, che la luce scompare e l’aria si addensa e preme e a nulla valgono le esortazioni ad accogliere il giorno nuovo.
Sono piena di me e delle contingenze e della necessità.
E non è cinismo. È proprio l’oppressione del silenzio in queste prime ore del giorno, prima che arrivino altre voci, altri suoni a coprire.
E non ho forza, Mordechai, per imparare a smettere di essere danno a me stessa e beffa per gli altri.
Sta arrivando un temporale. È ora di vestirmi e scendere al porto prima che sbarrino le strade e chiudano le uscite a mare.
Ti attendo sempre, tua

Anna