Ho parlato, in altri post, di scrittrici affilate come rasoi e nella vita: non è questo il caso di Margery Sharp* a dispetto di un cognome che sarebbe molto piaciuto alle summenzionate.

Ci sono poche indicazioni biografiche sulla sua vita e quelle poche fanno pensare che fosse intelligentemente serena (beata lei, aggiungo da parte mia, soprattutto per l’intelligentemente).

Alla scarsità di informazioni personali corrisponde per converso, invece, una produzione letteraria piena, continuata quasi fino alla sua morte.

E di che parla Margery? Ma di donne, ovviamente! Di donne strutturalmente, organicamente britanniche: divertenti, emancipate, che rompono a colpi di battute e di amori da mesaillance inaudite, l’ormai fragile divisione sociale dell’Inghilterra degli anni ‘30. Come in Cluny Brown (geniale e adorabile nipote di uno stagnino) che si ritrova a servizio in una nobile magione di campagna e scompagina tutti gli equilibri (da qui il delizioso film di Lubitsch, Fra le tue braccia – a noi italiani piace distorcere i titoli di libri e film, lo fanno forse per tenercene lontani).

Abbiamo Cluny, Adelaide di Britannia Mews, che trova la sua strada fieramente, Martha, alla quale Margery dedicherà una serie di romanzi e poi c’è Bianca, anzi, Miss Bianca, della Società Internazionale di Salvataggio che insieme a Bernie volerà in tutto il mondo per salvare gli innocenti dalle grinfie dei cattivi.

L’elegantissima, intelligente e valorosa Bianca, eroina della mia infanzia insieme alle sorelle March, a Pippi e a Viperetta e per la quale sono infinitamente grata a questa donna così intelligente, così serena.

*Affilato/a