L’amore ti prende alle spalle, non dà spiegazioni né garanzie. Devia le tue rotte, ti fa essere all’improvviso nuovo ancora o disperatamente vecchio per il suo peso.
Ti riporta indietro a ripercorrere i tuoi passi e ti scaraventa in avanti e incespichi nel tentare di appoggiarti a un futuro.
Due scrittori distanti tra loro, non solo geograficamente ma anche per stile e intenzioni, eppure, così vicini nel raccontare uno dei misteri meno spiegabili delle umane vicende.
Due uomini non più giovani, due amori inattesi, impossibili e totali, nei due romanzi, dedicati al tema, che ho amato di più.
(Uno dei due è riuscito a farmi singhiozzare come una demente su un vagone della metropolitana).
Mario Benedetti, La tregua, Nottetempo, 2014, traduzione di Francesco Saba Sardi
Benjamin Tammuz, Il Minotauro, E/O, 2011, traduzione di Antonio Di Gesù

7 Giugno 2021 il 9:47
E’ bello vedere vicini due scrittori così diversi. Non pensavo che si potesse fare. Viene voglia di rileggerli.
Mi resta però la curiosità di quale vi ha fatto piangere 🙂
Il blog è molto raffinato. Ci tornerò. Grazie
7 Giugno 2021 il 18:56
Benedetti. Lacrimoni veri