Hirut. Bambina schiava e poi indomita guerriera. La sua cicatrice, il suo fucile.
Ettore Navarra, soldato italiano ebreo. Suo padre, la sua macchina fotografica.
Il racconto epico e violento della guerra in Etiopia, del colonialismo degli ‘italiani brava gente’ che massacrano uomini, donne e bambini sterminandoli con i gas o lanciandoli da altissimi dirupi. Vivi.
La distruzione di due popoli, la potenza dei suoi immaginari, dei suoi uomini e delle sue donne.

Dopo un numero imprecisato di letture poco stimolanti vengo finalmente ripagata da un romanzo che è equilibrio perfetto tra storia e scrittura.

(Maaza Mengiste -etiope, naturalizzata americana – Il Re Ombra, Einaudi. Traduzione, meravigliosa, di Anna Nadotti