Mario Benedetti

È bene avere dei deliri di tanto in tanto. Portano con sé un po’ di follia, di alienazione, ma non importa. In certi momenti ci fanno perdere il senno, forse perché il senno è spesso noioso.
I deliri ci strappano dal mondo quotidiano, ci gettano tra le braccia della smemoratezza e così, senza cautela, ci godiamo l’oblio.
Per una volta (e che eccezione!) scavalchiamo questa recinzione chiamata orizzonte e abbracciamo altri deliranti che inventano per noi nomi e destini.
[…] I deliri sono premi, vita tra parentesi, ma quando la parentesi si chiude e torniamo al quotidiano, alla ragione, alla vita di sempre, sentiamo tra il petto e la schiena un’acuta nostalgia del delirio.

Mario Benedetti, Il diritto all’allegria, Nottetempo.

(Mica me lo dimentico, Mario, quanto ho pianto quella mattina tra i tornelli della metro, a Duomo: erano quasi le otto. E io avevo finito di leggerti)