~ Libraia su misura  ~

Categoria Ceci n’est pas une vie

Diario precario

You shout your mouth

Tieni la bocca chiusa figlia del niente di particolare. La verità è nei dettagli. Il diavolo si limita a far scattare la frusta, in attesa, controlla le beole delle buone intenzioni, che siano disposte in asse a indicare la tua… Continua a leggere →

In cerca di

Voci, voci in continuazione, sopra, intorno, sotto e rumore e luci, tutto troppo forte, troppo vivo, troppo prepotente, enorme, fuori taglia per me che non riesco ad arrivare ai cinquanta chili e non ho testa, o ne ho troppa, una… Continua a leggere →

A volte non ci sono risposte. Il posto è quello giusto ma il momento è sbagliato. Oppure sei arrivato in tempo ma non sei dove dovevi essere. La persona è quella per te ma tu non sei per lei o… Continua a leggere →

Quest’anno ho imparato che essere obbligata alla distanza, al rifugio, al negarsi al mondo mi ha concesso tutta una serie di alibi che in condizioni normali avrei faticato a costruirmi. Tutte le paure hanno trovato un nido di ovatta e… Continua a leggere →

Lucia

Articolo evidenziato

Lucia è una bambina del sessantasei. Quando io sceglievo la mia prima cartella lei stava già a Roma, a servizio da una famiglia di arricchiti al rione Monti. ‘Gente che stava bene Barbarè, ma non parlavano bene come a te’…. Continua a leggere →

Mia sorella

Mia sorella è un uovo di mille anni  seduta nel suo nido di paglia  e spine di robinia.  Nel suo cuore molle  e vivo contiene elenchi di ragioni  e radici  e genealogie dell’errore e del suo rimedio  ma li tiene… Continua a leggere →

Fughe da ferma

Non ho viaggiato tanto. Non l’ho fatto per motivi diversi ma se devo essere onesta, guardando indietro, mi sono offerta solo delle scuse per non partire. Per restare ferma e attaccata alle mie quattro mura, allo stesso letto, alle lenzuola…. Continua a leggere →

Totentanz

Urla il fuoco e ingoia, urla il raspare disperato delle unghie dell’orso in fuga e i gufi e le oche dal collo rosso e le gru e lo sbattere di ali inutile e lo schiocco terribile del legno che si… Continua a leggere →

Bruciare le navi

Si racconta che Hernán Cortés, giunto con i suoi uomini sulle spiagge di Veracruz, dette ordine di bruciare le navi per impedire fughe di ritorno verso Cuba e obbligarli a restare indeterminatamente in quel Messico che voleva come suo ad… Continua a leggere →

Post traumatic stress disorder

Non ho mangiato per giorni, se per mangiare si intende sedersi, godersi anche in minima parte il cibo che si ha davanti. Mi sono limitata ad aprire sacchetti di taralli e a staccare pezzetti di parmigiano in quantità variabile. Tutti… Continua a leggere →

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