Palermo è una città che non ho mai visto; per quegli strani giochi del caso è sempre rimasta un desiderio inespresso, sfiorato per tangenti nelle estati della mia infanzia, quando con viaggi ai limiti della sopravvivenza (e dell’audacia) partivamo da Milano per andare a Capo Passero in auto, una indimenticata Opel Kadett celeste, con mio padre unico autista, mia madre vivandiera e mia sorella e io accomodate sul retro e munite di mangianastri, orsacchiotti e qualche arretrato di Topolino. Andare a Palermo sarebbe stata una deviazione che né mio padre né la povera Kadett potevano permettersi.
Di quei viaggi m’è rimasta una fame perenne di granite alla mandorla, di fichi d’india per colazione, di pomodori che odoravano di vero, di scale, di chiese e pietre e palazzi, del mare all’improvviso: ho cercato di compensarla leggendo, costruendomi nella testa una sorta di monumento del ricordo attraverso Tomasi di Lampedusa, De Roberto, Verga, Pirandello, Sciascia e anche Camilleri e Piazzese. E adesso questo libro. Inoltre, non nascondo di avere sempre avuto un debole per le saghe famigliari; segnata per sempre dai Buddenbrook, affascinata dai legami, dalle ascese e dai declini, per anni ho setacciato gli scaffali alla ricerca di storie che mi intrappolassero in radici che non erano mie.
Leggere questo libro è stata dunque la soddisfazione di due desideri e non a caso, dato che è in fondo una storia di desiderio: di realizzazione, di conquista e di amore. Frutto di un enorme lavoro di ricerca storica e bibliografica, I Leoni di Sicilia è il meraviglioso racconto delle vicende umane e imprenditoriali della famiglia Florio: meraviglioso e fluido, senza cedimenti, senza cali nella tensione narrativa.
Mi è stato impossibile non immergermi e mi è stato faticoso lasciarlo, rinchiudere di nuovo i protagonisti tra copertina e retro e in particolare difficile non pensare alle donne di questa vicenda, le fimmine, figure apparentemente collaterali e invece motore primo e potente di quella passione e quel desiderio sottesi a tutta la narrazione.
Stefania Auci, I Leoni di Sicilia, Nord
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