Anna Livia Plurabelle

 ~ Libraia su misura  ~

Apeirogon

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Questa è una storia che parla di dolore. Quello di due padri che perdono le loro bambine che è lo stesso dolore del popolo a cui appartengono. Ma è anche e soprattutto una storia che racconta il coraggio di sapersi… Continua a leggere →

Janet Frame

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L’immagine è un campo lunghissimo: verdi impossibili in basso, azzurri impensabili in alto. A destra l’arancio fuoco dei capelli di una bambina, ai confini del mondo. È con questa immagine pittorica, folgorante che ho conosciuto Janet Frame, attraverso un film… Continua a leggere →

Odessa

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23 maggio 1901 “Learning to cope with feelings aroused in me My hands in the soil, buried inside of myself My love wears forbidden colours” Mio Mordechai, ha piovuto ininterrottamente per giorni, qui, e oggi l’aria ha quella qualità rara… Continua a leggere →

Splendi come vita

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Certi amori sono buchi neri, contengono e ingoiano la luce, la vita che c’era prima e la sua esplosione ma nonostante questo la loro presenza sta lì a ricordarci di quel che è stato. In questo libro c’è la storia… Continua a leggere →

La scrittura del disastro

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“Non perdonare. Il perdono accusa prima di perdonare, accusando, affermando la colpa la rende irremissibile, porta il colpo sino alla colpevolezza: così, tutto diviene irreparabile, poiché il dono e il perdono cessano di essere possibili. Perdona solo l’innocenza. Perdonami di… Continua a leggere →

Odessa

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11 dicembre 1900 Amato Mordechai,piove ininterrottamente da giorni della pioggia mescolata alla sabbia e al sale che abbiamo solo noi, solo qui.E qui, l’acqua non lava e non riordina, al contrario, raduna la polvere delle strade e sui vetri in… Continua a leggere →

Odessa

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20 novembre 1900 Mio Mordechai,oggi la nebbia si è aggrappata ai lampioni, ai davanzali dei nuovi palazzi affacciati sulla Primorskaya, è salita fino alle croci del monastero di San Michele e sventola dai pennoni della fortezza, un’enorme vela bianca che… Continua a leggere →

Odessa

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28 settembre 1900 Mio Mordechai,non ho tue notizie da settimane.Vado ogni giorno a camminare sulla spiaggia di Otrada con Marja, ci fermiamo al chiosco dei molluschi per il pranzo e mi ricordo di noi, in questi stessi giorni, l’aspro del… Continua a leggere →

Odessa

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30 giugno 1900 Mio amato Mordechai, la linea d’orizzonte sul mare si è ingrossata di alghe e fasciame strappati dal porto di Costantinopoli dal morso furibondo di Lodos. Centinaia di gabbiani si raggruppano in cumuli sui relitti che, da questa… Continua a leggere →

Odessa

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2 febbraio 1900 Mio Mordechai,sono giorni strani questi e non so più se sono io, se sono l’assenza e il silenzio a rendermi risonante e fragile come un bicchiere di vetro sottile. Sottile e scadente, come quelli che comprammo insieme… Continua a leggere →

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Lasciala andare questa primavera, guardane il fianco prima e la schiena mentre si affretta a rischiarare i muri e a grattare le croste di muschio dai tagli nel cemento. Lasciala correre,la testa spinta in avanti e i piedi ventosi, lasciale… Continua a leggere →

Lucia

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Lucia è una bambina del sessantasei. Quando io sceglievo la mia prima cartella lei stava già a Roma, a servizio da una famiglia di arricchiti al rione Monti. ‘Gente che stava bene Barbarè, ma non parlavano bene come a te’…. Continua a leggere →

“Addisiari e ‘un aviri è pena di muriri”

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Palermo è una città che non ho mai visto; per quegli strani giochi del caso è sempre rimasta un desiderio inespresso, sfiorato per tangenti nelle estati della mia infanzia, quando con viaggi ai limiti della sopravvivenza (e dell’audacia) partivamo da… Continua a leggere →

Nessuna passione spenta

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“Se non vieni amato da piccolo, non puoi sapere come si ama un bambino, ti manca la conoscenza preliminare. Se lo immagina fare il padre in queste condizioni?” “Già, presumo che lei abbia ragione” “Una madre come lei, ad esempio,… Continua a leggere →

I’m alive, I’m dead, I’m the stranger

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Non mi viene facile scrivere di questo libro: non perché ci sia poco da dire, ma perché, al contrario, è stato per me un motore potente di pensieri e riordinarli in poche righe rischierebbe di ridurlo a una semplicità che… Continua a leggere →

Sottotraccia

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La sottovita Vivo, da molti anni ormai, una vita che concede pochi, esili spazi all’ozio; alla possibilità di far finalmente verdeggiare quel giardino interiore di cui parla Epicuro nella sua lettera a Meneceo. Mi manca così tanto questa possibilità, la… Continua a leggere →

La città senza ebrei

Pensato come distopico e implausibile nonostante i fermenti razzisti e antisemiti che già agitavano l’Austria (illusoriamente) Felix, La città senza ebrei si rivelò essere il testamento corrosivo del suo autore, ucciso brutalmente con un colpo alla testa nella redazione del… Continua a leggere →

Un addio

Ci siamo conosciuti tanti anni fa in libreria evenivamo da secoli diversi. Io con i miei anfibi d’inverno, i tatuaggi, la sfocatura di chi non ha mai trovato davvero una sua collocazione nel mondo. Studi interrotti, separazioni e tutte le… Continua a leggere →

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