23 maggio 1901

“Learning to cope with feelings aroused in me

My hands in the soil, buried inside of myself

My love wears forbidden colours

Mio Mordechai,

ha piovuto ininterrottamente per giorni, qui, e oggi l’aria ha quella qualità rara dei giorni dopo le tempeste, la si può sentire addosso e, quasi, toccare.

Sono andata a camminare alle vecchie saline, il cielo non è sgombro. Sull’orizzonte gravano ancora delle nuvole ma è così che lo voglio, con quel difetto dell’azzurro che intercetta la luce, amplifica i colori e rende netta e acuta ogni forma, ogni immagine e forme e colori sono così veri, finalmente.

È lo stesso quando comprendi, tuo malgrado, di amare qualcuno: quando un dente scheggiato o una goffaggine nel camminare, una strana pronuncia, una incapacità qualunque, nel ricordo sono quello che più ti è caro, quel che si staglia forte e nitido, da far male.

Ed è quando capisci che nascondersi o sottrarsi non servirà a nulla.

Quando il difetto è l’amore, non c’è scampo. Per questo e ancora Tua,

Anna