Lasciala andare questa primavera,

guardane il fianco prima

e la schiena mentre si affretta a rischiarare i muri

e a grattare le croste di muschio

dai tagli nel cemento.

Lasciala correre,la testa spinta in avanti

e i piedi ventosi,

lasciale infradiciare i resti di verde e le lenzuola stese,

aperte come bandiere coraggiose e improvvide.

Guardala avanzare,

farsi largo con le braccia lunghe dei gelsi

e dei tigli ritardatari;

guardala rosicchiare l’uovo dormiente del desiderio. Lascia che vada avanti e oltre,

con gli occhi stanchi, avanzati dall’inverno

a verificare le possibilità dell’estate.